Le parole composte da due o tre fonogrammi erano spesso accompagnate da un ulteriore segno, detto "complemento fonetico", il cui suono ripeteva interamente o in parte il suono della parola composta. I complementi fonetici aiutavano il lettore a pronunciare correttamente le parole, aggiungendosi ai segni che esprimevano già il suono in questione, e specificandolo ulteriormente. Al fonogramma che significa casa e che si legge pr, per esempio, veniva aggiunto il geroglifico della bocca che ha il valore fonetico di r, per specificare ulteriormente questo suono. Essendo posti alla fine della parola e rafforzandone il senso, i complementi fonetici servivano inoltre a distinguere quando i geroglifici venivano usati in funzione del loro suono, cioè come fonogrammi, e quando invece erano usati in funzione di ciò che rappresentavano, cioè come ideogrammi.